Giornata Alzheimer, Gazzi, “rafforzare le reti di solidarietà famigliare e di comunità per alleviare il peso di questa devastante malattia”

Comunicato stampa del 21 settembre 2018
Colpite, in Italia, circa 600mila persone, in maggioranza donne; nel 2030 i malati saranno circa 2milioni – con il mutare delle strutture famigliari crescerà il numero di quelli in condizione di solitudine

Roma, 21 settembre 2018. “Credo sia importante ribadire – in occasione della 25ma Giornata mondiale Alzheimer – la fondamentale importanza delle reti di solidarietà famigliare e di comunità, decisive per alleviare, sia pure solo parzialmente, il dramma delle persone colpite da questa malattia e dei loro famigliari. L’Alzheimer è una tragedia che riguarda oltre 600mila italiani. I numeri – impietosi – mostrano come questa patologia sia destinata a colpire sempre più persone: se oggi ne sono affette oltre il 4% degli over 65 questo numero, nel 2030 – come certifica l’Istat – sarà quattro volte maggiore superando i due milioni di malati, prevalentemente di sesso femminile.”

Così Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali in occasione della Giornata Alzheimer.

“Ma a dramma si aggiungerà dramma – dice ancora – perché nel 2030 la composizione dei nuclei famigliari sarà ancora più ridotta e monopersonale. In altre parole, crescerà il numero dei malati di Alzheimer in condizione di solitudine, quindi a rischio, che avranno molta difficoltà ad avere accanto qualcuno in grado di assisterli. Solo strutturando una rete di monitoraggio sull’andamento di questa malattia e di supporto con servizi integrati sul territorio sarà forse possibile attivare gli indispensabili meccanismi e strumenti di sostegno ai malati e ai loro famigliari. Già oggi gran parte del carico assistenziale grava sulle famiglie – dove presenti – e senza i dovuti investimenti in servizi e professionalità tra pochi anni il sistema sarà al collasso.”

“La comunità degli assistenti sociali – che quotidianamente incontra le devastanti conseguenze di questa malattia al tessuto delle famiglie e delle comunità – partecipa con convinzione alla Giornata Alzheimer e auspica che si compia ogni sforzo per intensificare l’attività di ricerca tutta puntata sulla possibilità di intercettarne precocemente i sintomi. L’Alzheimer è terribile perché la persona colpita perde la propria storia, i propri punti di riferimento, i propri affetti, fino a perdere l’essenza stessa della propria vita. E chi la assiste – ogni giorno e per anni – è sottoposto a stress, stanchezza e sofferenza che sembrano non avere mai fine”, conclude il presidente degli assistenti sociali italiani.21