ROMA: ASSISTENZA DISABILI, SITUAZIONE PEGGIORATA, BUS E METRO
Solo 21 linee bus accessibili ai disabili su un totale di 256 Roma, 26 set.
”Notiamo che da diversi anni non si registrano progressi, in passato si era intrapreso un percorso, ora la situazione è stagnante e in via di peggioramento”. E’ l’allarme delle associazioni dei disabili sulla situazione dell’accessibilità ai bus e alla Metro di Roma, lanciato questa mattina nella Commissione trasparenza di Roma Capitale, presieduta dal dem Marco Palumbo, alla presenza di Atac e del disability manager del Campidoglio, Andrea Venuto. Una riunione chiesta dalla consigliera Pd Ilaria Piccolo ”per fare il punto, e non polemiche, sullo stato dell’accessibilità dei mezzi di trasporto capitolini alla luce del Protocollo firmato nel
2012 tra associazioni e Atac”.
Tanti i punti critici, snocciolati da vari rappresentanti intervenuti:
annunci vocali ”incomprensibili” nella Metro, storiche fermate come Barberini e Spagna assolutamente ”inaccessibili”, percorsi tattili annunciati ma mai realizzati, montascale il più delle volte fuori servizio, altezze dei marciapiedi ”non idonei’ a collegarsi con le piattaforme mobili dei bus. E un dato su tutti: solo 21 linee bus accessibili ai disabili su un totale di 256.
”La prima cosa che manca è la mancanza di un tavolo di confronto permanente come le aziende del trasporto”, ha detto Fabrizio Marini dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Richiesta su cui concorda anche Giulio Nardone, presidente dell’Associazione disabili visivi.
”Serve anche un coordinamento tra gli Enti che si occupano di trasporto perché si corre il rischio di avere una struttura attrezzata e una infrastruttura no, parlo di bus con pedana e marciapiedi non idonei, e così non si realizza un risultato”. Nardone punta il dito anche contro i ”percorsi tattili” nel deserto. ”A Re di Roma ma quando si esce con l’ascensore nella piazza non c’è più neanche un percorso tattile ed è come ritrovarsi nel deserto del Sahara”. Per Laura Coccia, parlamentare Pd con una grave disabilità motoria, il ritorno a Roma dopo gli studi all’estero è stato ”traumatico” e ”doppiamente frustrante, visto che fuori ho sperimentato che è possibile avere una autonomia quasi piena”.
Fonte: Del/AdnKronos