Welfare, Gazzi “in tema di diritti serve uno sforzo corale del Paese per una effettiva inclusione sociale”

Comunicato stampa del 25 ottobre 2018
Sempre più evidente l’importanza di una rete di servizi sul territorio rispetto alle sole erogazioni economiche

“Sarà importante conoscere i dettagli della prossima Legge di bilancio sulle misure previste”
Roma, 25 ottobre 2018. “Credo che nelle prossime settimane le forze politiche nel loro complesso e, più in generale l’intero Paese, dovranno fare un grande sforzo per esprimere una sintesi in tema di fruizione da parte dei cittadini di una serie di diritti per dare concretezza ad una effettiva inclusione sociale. In questo senso sarà fondamentale conoscere i dettagli della prossima Legge di bilancio, per ora delineata nelle sue linee generali, relativamente alle misure previste: misure che gli assistenti sociali italiani auspicano tengano sempre presente la necessità di dare attuazione all’articolo 3 della Costituzione là dove esso recita che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, nonché membro del Cnel in rappresentanza delle professioni, Gianmario Gazzi, nel suo intervento di chiusura del convegno “Obiettivo inclusione sociale: sinergie e prospettive di welfare” ospitato proprio nella sede del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro che ha concesso il patrocinio all’iniziativa, organizzata dallo stesso Consiglio nazionale degli assistenti sociali con la collaborazione di Assnas, Censis, Cgil, Cisl, Confcooperative, Eiss, Fondazione Zancan, Formez, Forum Terzo Settore, Gruppo Abele, Inapp, Irs, Istiss, Sociss, Sostoss, Sunas, Ugl, Uil.

“Se Governo e Parlamento non riusciranno in questo sforzo – e la Legge di bilancio 2019 ne sarà la prova più concreta indicando priorità, strumenti, tempi e risorse – si dovrà registrare che, ancora una volta – ha proseguito – è fallito il tentativo di mettere davvero al centro di ogni attività pubblica la persona con le relative specificità, particolarità ed esigenze”.

“Gli assistenti sociali – ha detto ancora Gazzi – ricordano da tempo anni che il welfare italiano, nell’attuale contesto sociale, non è in grado di intervenire in maniera significativa verso le povertà materiali, educative e relazionali che generano esclusione sociale e lavorativa e che amplificano le fragilità già presenti nei singoli e nelle comunità quali invecchiamento, aumento della non autosufficienza, vulnerabilità delle famiglie, immigrazione, disabilità, dipendenze, marginalità di particolari etnie, condizioni di povertà estrema, devianza minorile e degli adulti”.

“Per rendere realmente e concretamente fruibili i diritti – ed è questo l’unanime conclusione cui sono giunti tutti i partecipanti all’iniziativa – serve che le erogazioni economiche ai singoli e alle famiglie siano affiancate e integrate – così come chiedono anche le parti sindacali – con delle reti di servizi sul territorio modulate secondo le specifiche esigenze dei cittadini e in grado di affiancarli per consentire loro di iniziare il percorso di affrancamento dalle condizione di disagio e difficoltà in cui si trovano”, ha concluso il presidente degli assistenti sociali italiani.

Nel corso del convegno sono stati consegnati i premi IRS – CNOAS – PSS “Costruiamo il Welfare dei Diritti sul Territorio”, giunti alla terza edizione, con l’intento di riconoscere le migliori esperienze sul territorio di un welfare sociale comunitario e integrato fra politiche sociali, sanitarie, educative, del lavoro e di inclusione.