Reddito di cittadinanza, navi bloccate, decreto sicurezza: il presidente Gazzi risponde all’Adnkronos

07 gennaio 2019
“no alla propaganda sulla pelle delle persone”

I 49 migranti bloccati in mare, le polemiche sindaci-governatori-governo sul decreto sicurezza, le interpretazioni sul reddito di cittadinanza… Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, commenta con Fabio Paluccio di Adnkronos-Labitalia i temi caldi dell’attualità.
“Bloccare per settimane 49 persone, donne e bambini, d’inverno e in mezzo al mare, dà l’idea di come nella nostra Europa si sia perso il metro delle cose. C’è il Continente più ricco al mondo, non soltanto l’Italia, che si gira dall’altra parte e gioca sulla pelle di persone inermi”. Con la situazione dei migranti bloccati sulle navi ‘Sea Watch 3’ e ‘Professor Albrecht Penck’ si apre l’intervista di Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali con Fabio Paluccio di Adnkronos-Labitalia.
Sul decreto sicurezza serve dialogo, non propaganda, aggiunge Gazzi: “Il tema è delicato – spiega – Al di là dei giudizi politici, noi siamo un ordine di professionisti e non possiamo né vogliamo dare indicazioni al governo sui propri interventi, ma siamo certi che, viste le diverse interpretazioni, si potesse scrivere meglio. Illustri giuristi hanno sottolineato il fatto che le parole del decreto aprono a varie spiegazioni. Abbiamo preso posizione appoggiando la richiesta dell’Anci per un tavolo di confronto col governo, non per ribellarci alla norma, ma per garantire il pieno rispetto della Carta dei diritti fondamentali. Il dialogo è la cosa migliore, la propaganda lasciamola agli altri. Siamo però preoccupati dal rischio che ci siano nel nostro Paese sempre più migranti irregolari che, usciti dai diversi programmi Sprar, si possano trovare senza gli strumenti per condurre una vita dignitosa. Il loro primo punto di riferimento saranno gli enti locali che non hanno risorse sufficienti … E questo temiamo possa portare soltanto conflitto e disordine sociale”.
E mentre arrivano indiscrezioni sulla platea del reddito di cittadinanza secondo le bozze in circolazione…
“Siamo concentrati sulle norme, sulle polemiche tra compresi ed esclusi… ma per noi rimane il tema del quadro generale del welfare. Se sono regolarmente residente da dieci anni in Italia e pago i contributi, non si capisce perché non debba poter usufruire di uno strumento di welfare. Una forma di reddito minimo è ormai ineludibile in questo sistema economico e non solo in Italia, ma le persone vanno anche accompagnate al lavoro. Sarà importante, per esempio, la strada che si seguirà per le professionalità da inserire nei centri per l’impiego, a partire dal ‘Navigator’.
Il reddito di cittadinanza può essere un’occasione importante per il nostro sistema di welfare, non sprechiamolo”.