SHOAH: GAZZI, “Dovere della memoria contro chi fomenta l’odio”

Il presidente del Cnoas: le istituzioni prevengano, non sottovalutino

“Il 27 gennaio di 74 anni fa, le truppe russe varcavano i cancelli di Auschwitz e mostravano al mondo un orrore che qualcuno aveva voluto ignorare, sottovalutare, non arginare.
Oggi, l’appello di chi, come noi assistenti sociali, è a diretto contatto con un disagio che può sfociare in rabbia, è mai fomentare l’odio, mai additare il diverso.
Le istituzioni, politiche e non, hanno il dovere dell’ascolto, della prevenzione, dell’intervento”.

Lo dice il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, sottolineando l’importanza della commemorazione del Giorno della Memoria.

“Ebrei, oppositori politici, omosessuali, testimoni di Geova, disabili, Rom, allora, furono considerati inferiori, macchie della razza ariana. Mandati a morire nei campi, bruciati nei forni. In molti, in troppi, fecero finta di non vedere – continua Gazzi  –  Chi oggi parla di ‘razza’, chi oggi non condanna e minimizza aggressioni fisiche e verbali – anche al riparo dell’anonimato del web – in nome del colore della pelle o dell’etnia, pensa che quel che è successo non possa riaccadere”.

“Noi ribadiamo il dovere della memoria, siamo impegnati a insegnare il valore della convivenza e del rispetto degli altri, cerchiamo di agire sulle fasce più giovani e più esposte soprattutto quando manca una guida familiare… Oggi con lo sguardo a quel cancello di Auschwitz – conclude – non siamo e non saremo indifferenti al razzismo di ogni giorno:
Bari, Bologna, Milano, Como, Avigliana… soltanto per citare gli ultimi casi.  Noi non dimentichiamo e non facciamo finta di non vedere”.

Roma, 27 gennaio 2019