Il presidente dell’Ordine all’assemblea delle professioni sanitarie e sociali: troppe italie
“Al governo, prima di tutto, chiediamo dialogo. Dialogo con i professionisti, con gli enti locali a cominciare dalle regioni. Non c’è unità del Paese né tantomeno del SSN se non si è accanto alle famiglie in difficoltà, se non sono attivi i servizi di aiuto alla persona, se c’è un assistente sociale per 15/20mila abitanti. Tutto cambia, a seconda della realtà privata e pubblica che circonda il malato, il disabile”.
“Noi assistenti sociali siamo il trait d’union. Indispensabili – conclude – Per questo un’assemblea come quella di oggi è importante. Insieme, se facciamo fronte comune, come facciamo oggi sottoscrivendo questo Manifesto, possiamo davvero cambiare le cose”.
Roma, 23 febbraio 2019