In prima linea per contrastare l’indifferenza e costruire una società più sicura, come evidenziato dalle parole del Presidente Mattarella.
Partendo dalle forti e sentite parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in occasione della Giornata nazionale contro la pedopornografia, emerge con forza l’importanza di non rimanere indifferenti di fronte alla piaga della pedofilia e della pedopornografia, un crimine odioso che mina la dignità e il futuro delle persone più vulnerabili della nostra società: bambine, bambini e adolescenti.
In questo scenario così delicato e complesso, noi assistenti sociali ci troviamo in prima linea, chiamati a svolgere un ruolo cruciale di ascolto, protezione e supporto. Siamo professionist* che quotidianamente incontrano le fragilità, le paure e i silenzi di chi ha subito o è a rischio di subire violenza. La nostra preparazione ci consente di intercettare i segnali di disagio, spesso celati dietro comportamenti incomprensibili o apparentemente innocui.
L’invito del Presidente a non “voltarsi dall’altra parte” risuona profondamente nella nostra pratica professionale. Significa essere presenti, attenti e pronti ad accogliere le narrazioni, anche quelle più difficili da esprimere. Significa creare spazi di fiducia in cui le persone si sentano sicure di poter parlare, sapendo di trovare ascolto non giudicante e supporto concreto.
L’importanza di un ascolto attivo e consapevole non può essere sottovalutata. È attraverso la relazione di aiuto che possiamo costruire ponti, far emergere il non detto e attivare le risorse necessarie per la protezione e il sostegno delle vittime. Questo richiede una formazione continua, una profonda sensibilità e la capacità di lavorare in rete con altri professionist* e istituzioni, come sottolineato dalle parole del Presidente riguardo a un “sistema giuridico solido e in costante evoluzione”.
La consapevolezza diffusa, auspicata dal Presidente, passa anche attraverso il nostro impegno quotidiano nel sensibilizzare le comunità, nel promuovere una cultura del rispetto e della protezione dell’infanzia e dell’adolescenza. Siamo chiamat* a essere agenti di cambiamento, a contribuire a smantellare quella “indifferenza e silenzio” che, come giustamente afferma il Presidente, non proteggono, ma anzi, possono alimentare ulteriormente questa terribile piaga sociale.
In conclusione, le parole del Presidente Mattarella ci ricordano la responsabilità collettiva di fronte a questo crimine. Per noi assistenti sociali, esse rappresentano un ulteriore stimolo a proseguire con dedizione e professionalità il nostro lavoro in prima linea, con l’obiettivo di offrire un sostegno concreto e di contribuire a costruire una società più sicura e rispettosa per tutt*.